Covenant Protestant Reformed Church
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Confessare l’Ascensione di Cristo

 

Un sermone sul Catechismo di Heidelberg, Giorno del Signore 18, predicato dal Rev. James Laning il Giorno del Signore 19 Ottobre 2008, nella Hope Protestant Reformed Church in Walker, Michigan.

La lettura dalla Scrittura e’ da Giovanni 14, dal verso 1 (lettura del capitolo). Questo passaggio e il resto della Scrittura sono la base dell’insegnamento del Catechismo nel Giorno del Signore 18 (lettura).

Amati nel Signore Gesu’ Cristo, in considerazione del Giorno del Signore 18 e la verita’ dell’ascensione e della sua signiticativita’, nel passaggio da Giovanni abbiamo letto tutte le verita’ principali riguardanti l’ascensione che sono insegnate nel Giorno del Signore 18. Guardando al contesto, realizziamo il motivo per cui Gesu’ pronuncio’ queste parole nello spiegare il perche’ della sua dipartita, e cioe’ quello di voler confortare il cuore dei discepoli. Non era una verita’ meramente e freddamente intellettuale quella che Gesu’ pronuncio’ ai Suoi discepoli, ma un insegnamento che Lui applico’ ai loro cuori.

In piu’ di un solo luogo Egli dice che non vuole che i loro cuori siano turbati. Questa sezione inizia proprio con queste parole: Il vostro cuore non sia turbato, voi credete in Dio, credete anche in me." In seguito anche Egli parla allo stesso modo, non volendo che loro fossero turbati e che avessero timore, ma che fossero assicurati che Egli sarebbe stato con loro, che avrebbe mandato il Consolatore per confortarli, che la Sua pace sarebbe stata con loro, che loro avrebbero fatto opera maggiori delle Sue, perche’ Lui stava andandosene dal Padre. E che se avessero chiesto qualsiasi cosa nel Suo nome, Egli l’avrebbe fatta, e che anche se Egli Si doveva dipartire sarebbe tornado di nuovo per prenderli e per prenderci con Se’ li’ dov’e’ Lui.

Gli elementi della Domanda e Risposta 49 sono tutti presenti in questo passaggio. Egli li assicuro’ che Egli sarebbe stato col Padre, e che qualsiasi cosa che loro avrebbero chiesto nel Suo nome Egli l’avrebbe concessa, e che come noi siamo membra del Suo corpo, e Lui, il capo, ora e’ andato in cielo dal Padre per noi, cosi’ noi saremo presi con Lui per essere con Lui li’ dov’e’ Lui. E ci assicuro’ che ci avrebbe mandato lo Spirito mediante il Quale noi avremo cercato le cose che sono in alto.

Queste sono verita’ che confortano i nostri cuori, quando le nostre menti e le nostre vite sono turbate dalle difficolta’ di questa vita. E quando noi dal profondo del cuore confessiamo queste verita’, che sono correlate all’ascensione del Signore Gesu’, noi troviamo pace per i nostri cuori. Consideriamo questo Giorno del Signore col tema:

 

"Confessare l’Ascensione di Cristo"

Consideriamo, Primo, la Sua Dipartita
Secondo, la Sua Presenza,
E, Terzo, il Suo Ritorno

Il periodo di tempo dopo la risurrezione di Gesu’ dai morti, quando Egli appari’ ai Suoi discepoli, duro’ 40 giorni. Queste apparizioni non erano semplicemente una prova del fatto che Egli era risorto corporalmente dai morti. Ovviamente erano anche questo, in quanto la Scrittura dice che il Signore mostro’ Se Stesso ai discepoli con molte ed infallibili prove, cosi’ che loro potessero vedere che la Sua era una vera e propria risurrezione corporale dai morti. Ma in aggiunta a questo vi era anche il proposito di istruire i discepoli durante quei quaranta giorni, un’istruzione che loro dovevano comprendere se dovevano andare a predicare il Vangelo ad altri.

Prima di tutto vi era la verita’ della divinita’ di Gesu’. Tutti loro avevano confessato che Egli era il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Vedendolo risorto dai morti essi furono impressionati maggiormente dalla verita’ che Egli era Dio, e Lo adorarono. Inoltre, Gesu’ li istrui’ nella verita’ della Trinita’ in modo esplicito quando comando’ loro di battezzare quelli che avrebbero creduto nel nome, nel solo nome, del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Parlo’ loro anche della verita’ dello Spirito Che sarebbe venuto a loro. Il Signore prese molte cose che aveva gia’ detto ed insegnato loro prima della Sua crocifissione e risurrezione, ed ora comincio’ a spiegare loro queste cose, in modo che potessero cominciare a comprenderle. Tra esse di centrale importanza era la verita’ della Trinita’ e quella che lo Spirito sarebbe stato Colui Che abvrebbe dato loro la potenza di poter capire queste cose e di predicarle, e che lo Spirito sarebbe stato Cristo in loro.

Un’altra verita’ centrale che dovevano capire era quella che la croce e’ la via per raggiungere la Gloria e che il regno di Dio e’ celeste. Queste due verita’ sono connesse in modo inseparabile, che la croce e’ la via per raggiungere la Gloria e che il regno di Dio e’ celeste. Quando qualcuno cerca un regno terrestre, egli cerca questo regno con mezzi terrestri, con una Gloria, un dominio, un’attenzione da parte degli uomini ora, qui su questa terra. Egli non vorra’ camminare nella via della croce, non vorra’ prendere la sua croce. Gesu’ disse, No, nella mia vita stessa voi avete visto che il Cristo doveva soffrire molte cose, come era scritto nei profeti, e che successivamente, in questo modo, doveva entrare nella Sua Gloria. Cosi’ anche i discepoli; anche loro avrebbero dovuto rinnegare se stessi, prendere la propria croce e seguire le orme di Cristo. In questo modo soltanto Dio li avrebbe esaltati nella Sua Gloria celeste. Essi dovevano capire questo, che la croce e’ la via per raggiungere la Gloria.

Essi dovevano inoltre andare a predicare il Vangelo ad ogni creatura, e fare discepoli da ogni nazione, insegnando loro ad osservare tutte le cose che Lui aveva comandato loro. La chiesa di Gesu’ Cristo ha questa chiamata. E che chiamata che e’ questa! Noi spesso poniamo enfasi sulla chiamata che i genitori e in particolare il capo della famiglia, il padre, ha di insegnare tutte le cose scritta nel Vangelo alla sua famiglia e ai suoi figli. Questa e’ una buona enfasi. Ma qui vediamo che il Signore diede questa chiamata alla chiesa, la chiamata di insegnare tutte le Scritture, di andare alle nazioni! Questo e’ quello che Gesu’ disse ai Suoi discepoli: andate a fate discepoli di tutte le nazioni, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandato. Cioe’: l’intera Scrittura, che e’ la Parola di Cristo. Questo doveva essere compreso dai discepoli. Essi dovevano andare a predicare l’intero consiglio di Dio, che centralmente e’ Cristo e Lui crocifisso e risorto. Che il Cristo aveva adempiuto tutte le profezie e le condizioni necessarie per la salvezza del Suo popolo, che non vi sono condizioni che i peccatori devono adempiere per essere salvati, e tutti quelli che credono nel Suo nome saranno perdonati di tutti i loro peccati.

Tutte queste cose, la Trinita’, il regno di Dio e la loro chiamata, loro avevano bisogno di udirle spesso, e per questo Gesu’ le spiego’ loro molte volte, ripetutamente, prima di dipartirsi da loro. E quando Si diparti’, quello fu un reale cambiamento di luogo per Lui, anche se non e’ facile comprendere cosa questo esattamente significhi, ma tuttavia fu un reale cambiamento di luogo, perche’ leggiamo che Cristo alla presenza dei Suoi discepoli fu preso dalla terra in cielo, il che significa quindi che Egli era sulla terra. Noi sappiamo che dopo la Sua morte Egli sarebbe andato ad essere con il ladrone convertito alla croce in Paradiso, nella Sua anima, che anche se ando’ senza il corpo non rimase mai disgiunta dalla Sua divina Persona. Dopo tre giorni Egli risuscito’ dalla morte nel corpo, ed appari’ ai discepoli periodicamente. Ma con la Sua ascensione, nel corpo, dalla terra al cielo, Egli insegno’ ai discepoli che non sarebbe piu’ apparso sulla terra nel corpo, nel modo in cui era apparso in quei 40 giorni. E durante quei 40 giorni stessi Gesu’ aveva detto loro che sarebbe asceso al Padre, quando per esempio Egli disse loro di non toccarlo perche’ non era ancora asceso al Padre. Egli davvero’ ando’ dalla terra al cielo. In Ebrei 4 ci e’ detto che Egli passo’ attraverso i cieli, e in Efesini 4 ci viene rivelato che Egli ando’ al di sopra di tutti i cieli in modo che potesse riempire tutte le cose. Egli ando’ dal Padre, nel luogo santissimo, nel vero santuario che e’ nei cieli. Egli ando’ in alto, questo e’ quello che significa che ascese. Egli personalmente Si diresse in alto.

La significativita’ di questa verita’ fu impressa alle menti e ai cuori dei discepoli attraverso il loro assistere a questo evento. E quando noi meditiamo con fede sul fatto che questo evento realmente accadde, e che i discepoli realmente assistettero a questo evento, noi anche rimarremo meravigliati. Pensate: parlare con un uomo e poi vederlo elevarsi ed andare in alto! Questo e’ quello a cui i discepoli assistettero! Ed essi erano cosi’ meravigliati che non riuscivano a distogliere il loro sguardo dal cielo, dove il Signore Gesu’, ascendendo con le mani elevate in segno di benedizione e per confortarli e rassicurarli che Lui era per loro e con loro anche mentre Si dipartiva, ad un certo punto spari’. E noi leggiamo che dopo questo meraviglioso evento, essi ritornarono al tempio e continuarono li’ tutto il tempo in preghiera e benedicendo Dio del continuo.

Quando uno contempla l’ascensione, e pensa che Gesu’ disse che nella casa del Padre vi sono molte dimore, noi capiamo che Lui non e’ il solo che andra’ dal Padre: anche noi ci andremo. Gesu’ ci ha detto che dove e’ Lui li’ saremo anche noi, nella casa di Suo Padre. Anche se vi sara’ sempre una distinzione tra l’unigenito Figlio di Dio e noi, tuttavia noi vivremo per sempre con Lui nella Sua casa, nella casa del Padre. Li’ vi sono molte dimore, che Gesu’ e’ andato a prepararci. Quando noi usciamo fuori, e guardiamo al cielo, e meditiamo sulla Sua dipartita, ricordiamoci che Gesu’ un giorno ando’ a prepararci un luogo e delle dimore nella casa del Padre. Considerando queste cose noi avremo un desiderio costante di parlare delle cose del regno dei cieli, proprio come i discepoli dopo aver osservato il Signore dipartirsi e ascendere al cielo. Noi desidereremo di andare ad essere con Lui.

In piu’, noi sappiamo che sebbene il Signore ci abbia in un senso lasciato, perche’ ci viene detto che Lui Si diparti’ dai discepoli, Egli in un altro senso e’ sempre con noi. Il Catechismo ci spiega questo. Esso ci dice che il Signore secondo la Sua natura umana e’ limitato, ancora oggi. Uno degli errori piu’ comuni da parte dei credenti e’ credere che Gesu’ ora non ha piu’ una natura realmente umana, perche' Egli aveva bisogno di quella natura umana solo fintanto che Si trovava sulla terra. Ma cio’ non e’ vero. Gesu’ ha una natura realmente e pienamente umana anche ora. Ed e’ in quella natura che Egli non e’ piu’ con noi sulla terra, ma Si e’ dipartito da noi.

La domanda 48 ci dice che la Sua natura umana non e’ presente dovunque la Sua natura divina lo e’. Ma allora, sorge la domanda, le due nature, quella umana e quella divina, sono separate? La risposta che ci da’ il Catechismo e’, No. Questo e’ il modo in cui le due nature sono unite. Prima di tutto, siccome la natura divina per sua stessa natura e’ senza limiti, illimitata, onnipresente, ne deve seguire che essa deve essere oltre i limiti della natura umana che Egli prese su di Se’, che e’ una natura limitata e finita, proprio in quanto realmente umana. Tuttavia la natura divina e’ nella natura umana e rimane personalmente unita ad essa per sempre. La natura divina e’ in quella umana ed e’ unita ad essa nella sola Persona divina del Figlio di Dio.

E’ quindi Gesu’ con noi o no? La risposta del Catechismo e’: per quanto riguardo la Sua Deita’, Maesta’, grazia e Spirito Egli non e’ in alcun tempo assente da noi. Avere lo Spirito di Dio e’ avere la grazia di Dio. Noi confessiamo questo quando con le parole del Catechismo (D&R 116) diciamo che per mezzo della preghiera Dio ci da’ la Sua grazia e il Suo Spirito. Lo Spirito e’ Colui Che ci da’ la grazia di Dio. Dire che tutti ricevono grazia e’ dire che tutti ricevono lo Spirito. E lo Spirito glorifica sempre Gesu’. In questo senso, quando noi abbiamo lo Spirito, noi abbiamo Cristo in e con noi, nella Sua Gloria e maesta’. Noi Lo conosciamo come il Figlio di Dio Che, in quanto divino, ha ogni Gloria.

E Lui col Suo Spirito, in cielo, ci sta ora dirigendo. Quando i discepoli ricevettero lo Spirito a Pentecoste essi erano coscienti che Cristo Stesso li stava dirigendo a magnificare Dio, a parlare delle Sue grandi cose. Alcune volte noi facciamo esperienza di quella unione che noi abbiamo con Cristo nello Spirito in un modo maggiore e piu’ intenso, ma Cristo ci dirige nello Spirito, dal cielo, sempre, ad ogni momento, non soltanto quando noi lo percepiamo in maniera vivida. Noi non adempiamo una condizione per entrare nel corpo di Cristo, e cosi’ anche non dobbiamo adempiere una condizione per essere diretti dallo Spirito di Cristo in quanto coloro che sono membra del Suo corpo. Il capo dirige il corpo, e’ qualcosa che il capo fa senza la cooperazione del corpo. Il capo dirige il corpo. Come nessuna delle parti del corpo deve prima adempiere una condizione per essere parte del corpo, cosi’ nessuna di essere deve adempiere una condizione per rimanere nel corpo. E tuttavia ognuna delle parti del corpo compie le opera e le azioni che il capo comanda loro di fare. Cosi’ anche noi, membra del corpo di Cristo, siamo diretti dal nostro capo e compiamo le cose che il nostro capo ci comanda di fare e ci fa fare.

E per quanto riguarda il conforto che noi abbiamo, nonostante il nostro Sposo sia assente da noi, noi sappiamo dove Lui sia andato, e qual e’ la via per essere dove e’ Lui. Tommaso disse, Signore noi non lo sappiamo dove tu vai, e come possiamo sapere la via? E Gesu’ in occasione di questa obiezione e questa domanda rende loro noto che Lui e’ la via! La via per andare dove? Dove e’ andato Lui! Dal Padre! Vi e’ conforto e gioia nella nostra vita quando noi, con Gesu’, siamo col Padre! Ma come ci andiamo dal Padre? Come facciamo ad essere col Padre? Come facciamo ad essere coscienti del fatto che siamo davvero col Padre e che con Lui siamo al sicuro? Che Lui ci ama, ci conforta e ci provvede per tutti i nostri bisogni? Che ci aiuta in ogni situazione? Che otteniamo la gioia della comunione con Lui e la pace di essere insieme a Lui, riconciliati a Lui? Come facciamo ad andare da Lui?

Noi conosciamo la via. Voi conoscete la via! Disse Cristo. E Cristo e’ quella via! E Lui ci spiega che Lui e’ la verita’, e quando Lui ci da’ lo Spirito lo Spirito ci porta alla mente tutte le cose che Cristo ci ha detto, e ci guida in tutta la verita’. Lo Spirito ci fa crescere nella nostra comunione col Padre quando ci guida nella verita’ e ci fa conoscere sempre meglio e piu’ profondamente cio’ che Cristo ci ha insegnato ed ha fatto e fa per noi. Cristo ci ha insegnato fin dal primo momento della nostra rigenerazione e conversione, e lo fa mediante lo Spirito. Lo Spirito prende la Parola di Dio e la applica ai nostri cuori e alle nostre vite. Egli prende cose che noi abbiamo imparato nel passato ma che abbiamo dimenticato e le porta alla nostra coscienza oggi. E piu’ noi udiamo, meditiamo, studiamo e facciamo esperienza della Parola di Cristo in noi, piu’ quella Parola ci ritorna in mente in situazioni specifiche della nostra vita. Pensate a quando nella vostra vita voi avete delle difficolta’ ed in quel momento un passaggio della Parola di Dio vi viene in mente ed ha un’applicazione a quella specifica situazione in cui vi trovate, e che vi da’ direzione specifica riguardante cosa fare in quella situazione, che vi da’ conforto quando siete quasi sull’orlo della disperazione. Piu’ abbiamo familiarita’ con la Parola, piu’ lo Spirito ci portera’ alla mente la Parola e la applichera’ alle nostre vite nelle situazioni specifiche in cui troviamo.

E questo e’ il modo in cui facciamo esperienza del fatto che Dio, il nostro Padre, e’ con noi sempre, in tutto quello che facciamo, e che Lui ci insegna. Proprio come quando i discepoli camminavano con Gesu’ e Lui li guidava in tutto quello che loro dovevano fare, e insegnava loro, cosi’ anche dopo la Sua dipartita da noi, lo Spirito e’ con noi al Suo posto e ci insegna costantemente mediante la Parola, portandoci a mente la Parola, quella Parola che e’ predicata nel Giorno del Signore, che e’ studiata e meditate quando ci riuniamo insieme per studiarla, perfino se solo due o tre si radunano per quel proposito, perche’ il Signore ci ha promesso che dove due o tre sono radunati nel Suo nome, attorno alla Sua Parola, li’ Lui Stesso, personalmente, sara’ nel loro mezzo, e insegnera’ loro.

E cosi’ Egli ci dice: Quando tu sarai nelle difficolta’ e ti troverai a combattere con esse e sarai afflitto e piangerai, Io Stesso portero’ alla tua mente le cose che ti ho insegnato, e tu saprai che sono Io che ti sto insegnando. Cristo ci insegna in una maniera tale che ci fa capire che e’ Lui che ci sta istruendo, mediante la Sua Parola e mediante il Suo Spirito. Quando i discepoli chiesero a Gesu’, com’e’ che noi ti vedremo ed altri no? Noi confessiamo che noi abbiamo occhi per vedere e tuttavia anche noi abbiamo bisogno di continuare a farci aprire gli occhi, perche’ vediamo solo parzialmente e in maniera parzialmente sfuocata. E quindi noi abbiamo bisogno di fare esperienza di avere i nostri occhi continuamente aperti, gli occhi spirituali del nostro cuore mediante lo Spirito che e’ in noi e Che compie l’opera di Cristo di insegnarci e di consolarci nelle difficolta’ e nelle vicissitudini della nostra vita.

E quando cadiamo nel peccato, quando a volte cadiamo in gravi peccati, noi abbiamo fiducia che Gesu’ e’ il nostro avvocato alla presenza del Padre e che parla a nostro favore al Padre in modo costante, chiedendo che noi siamo perdonati sulla base della croce e anche che noi possiamo essere liberati dal peccato. Che noi possiamo combattere il peccato e vivere insieme nell’unita’ della fede, come se fossimo uno. Nella preghiera sacerdotale in Giovanni 17 abbiamo un’illustrazione delle preghiere del Signore Gesu’ alla presenza del Padre. Egli non prega che noi siamo tolti dal mondo, ma che siamo preservati dal maligno. Egli prega che noi possiamo essere santificati mediante la verita’, che possiamo essere liberati dalla potenza del peccato, che il peccato non ci sopraffaccia.

Noi non dobbiamo credere nella nostra lotta col peccato la menzogna del diavolo che noi non possiamo resistere; noi possiamo resistere e vincere la lotta col peccato. Non dobbiamo pensare che non ce la faremo mai e non faremo mai alcun progresso. Noi sappiamo che Gesu’ e’ alla presenza del Padre e chiede al Padre di santificarci mediante la verita’, la proclamazione della verita’. E quando cadiamo nel peccato, chiediamo al Signore con fede di perdonarci, e ci sara’ dato. Chiedete nel mio nome, e vi sara’ dato, questo il Signore disse varie volte ai discepoli. E piu’ noi riceviamo e piu’ siamo coscienti della presenza del Signore con noi nelle nostre vite.

Il problema a volte e’ che noi chiediamo cose che Dio non ci ha promesso di darci, oppure chiediamo ma non crediamo che riceveremo. Questi sono due errori comuni. Il primo e’ insistere nel chiedere qualcosa che Dio non ci ha mai promesso. A volte per esempio chiediamo che qualcuno sia cambiato, come se la nostra felicita’ dipenda dal cambiamento di quella persona, e se quella persona non cambia la nostra vita sara’ miserabile. Cosi’ continuiamo a chiedere quella cosa ancora e ancora, ma potrebbe non essere la volonta’ di Dio! Ma Dio ci ha promesso che quando chiediamo le cose che ci ha promesso, come per esempio pazienza in situazioni molto difficili, o gioia nel mezzo di grande tristezza dobbiamo chiedere con fede, aspettandoci con certezza che Lui ci concedera’ quello che abbiamo chiesto.

Noi dobbiamo imparare a fare esperienza che la Sua grazia e’ sufficiente. Egli ci manda difficolta’ e problemi nelle nostre vite perche’ cosi’ possiamo imparare per esperienza che quello di cui abbiamo bisogno non e’ che il nostro problema sparisca, ma quello di cui abbiamo bisogno e’ la grazia di Dio! Noi pensiamo, Io voglio che questo problema vada via e basta! Questo e’ quello di cui ho bisogno e nient’altro! Ma Dio ci risponde, Io Stesso ho creato questo problema nella tua vita! E l’ho fatto perche’ Io voglio che tu impari a venire a me per ricevere grazia e imparare a realizzare che la potenza della Mia grazia e’ davvero sufficiente! Per qualsiasi cosa che tu stia attraversando, qualsiasi!

E mentre questo accade, noi diventiamo sempre piu’ coscienti che Gesu’ e’ davvero presente con noi e ci fortifica. E mentre facciamo esperienza di questo noi desidereremo sempre di piu’ di fare piena esperienza della Sua presenza con noi, il che si realizzera’ quando Egli ritorna e ci prende per essere con Lui per sempre. Lo Spirito Che e’ in e con noi ora ci assicura anche di questo. Che Cristo, il nostro capo, tornera’ e ci prendera’ con Lui, noi che siamo le Sue membra stesse. E il fatto Che Cristo, Che e’ il nostro capo, sia in cielo, e’ prova del fatto che noi abbiamo il diritto di essere li’ dove e’ Lui e non possiamo che avere questo diritto! In quanto nostro capo in senso legale, Egli ci ha rappresentato alla croce ed ha preso il nostro posto nel giudizio che noi meritiamo per i nostri peccati, ed e’ risorto per mostrare che noi siamo stati giustificati, siamo liberi dalla colpa e dalla retribuzione del peccato ed abbiamo il diritto di essere dove e’ Lui. E inoltre noi siamo uniti a Lui anche in senso organico, proprio come membra sono ad un corpo noi siamo uniti spiritualmente in un modo reale al Signore e se Lui, Che e’ il capo e’ in cielo, anche noi dovremmo essere con Lui in cielo.

Queste cose noi non dobbiamo soltanto comprenderle intellettualmente, ma devono diventare parte di cio’ che noi sappiamo con certezza nel profondo dei nostri cuori. Gesu’ ci ha detto che e’ andato a prepararci un luogo in modo che noi possiamo essere con Lui dove e’ Lui e vedere la Sua Gloria, e dimorare per sempre nella casa del Padre. Quando pensiamo che un giorno la Nuova Gerusalemme discendera’ dal cielo adorna come una sposa per il suo sposo, che quel giorno sta per venire in cui la chiesa sara’ pronta, del tutto liberata dal peccato, pronta per il suo Sposo, credendo in questo noi apsettiamo che questo accada e vigiliamo osservando i segni della venuta dello Sposo. Quando noi vediamo i segni della Sua venuta, ci viene ricordato dal Signore che noi non dobbiamo temere, ma dobbiamo alzare i nostri capi e guardare in alto perche’ la nostra redenzione si avvicina. Il glorioso giorno in cui tutto sara’ pronto e noi dimoreremo per sempre nella casa del Padre, nelle dimore che Lui ha preparato, viene presto.

Pensando a queste cose noi non lasciamo che il nostro cuore sia turbato. Non lasciate che sia turbato! Quando il Signore ci dice: il vostro cuore non sia turbato, Egli intende dirci: non lasciate che il vostro cuore sia turbato! Perche’ sei abbatuta anima mia? Spera in Dio! E quando diciamo queste parole alla nostra anima, quando lo Spirito dentro di noi ci riporta alla mente tutte queste verita’ della Sua Parola, noi viviamo sempre di piu nella speranza del Suo ritorno, e abbiamo la gioia, la pace dello Spirito di Cristo. Amen.

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