Covenant Protestant Reformed Church
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La Dottrina della Scrittura

Rev. Angus Stewart

(Leggermente modificato da un articolo in origine pubblicato sul British Reformed Journal)

 

La dottrina della Scrittura è di vitale importanza per tutti i Cristiani, perché è attraverso la strumentalità della Parola (predicata e letta) che Dio ci salva e ci fa crescere nella grazia che è in Cristo Gesù. Solo attraverso Gesù abbiamo la conoscenza di Dio in Gesù Cristo.

Considerate:

  • Se l’Antico Testamento non è veritiero, non lo è nemmeno il Nuovo (Ebrei 1:1-2).

  • Se la Bibbia è fallibile, Dio è fallibile.

  • Se la Parola di Dio scritta è una finzione, lo è la Parola di Dio Incarnata.

  • Se la fede Scritturale (Giuda 3) è falsa, lo è anche la vostra.

Ora dobbiamo considerare cosa dichiara la Bibbia di se stessa.

 

(I) La Bibbia è la Rivelazione di Dio

(1) La rivelazione è possibile?

Quelli che credono non lo sia, argomentano che:

(a) Dio non vuole rivelare Se Stesso all’uomo.

Ma perché allora Dio creò l’uomo? Prima della caduta il Signore Dio rivelava Se Stesso e comunicava con l’uomo nel Giardino dell’Eden. Così fin dall’inizio Dio mostrò che Egli Si diletta nel RivelarSi. Ora la rivelazione di Dio per noi è la Scrittura. ‘

(b) L’uomo non potrebbe comprendere la rivelazione di Dio.

E’ vero che nessun uomo vuole, o può, comprendere Dio nella Sua interezza (Giobbe 11:7), perché in tal caso egli sarebbe Dio, il che è assurdo. Ma è da dirsi che nessun uomo (ne’ angelo) conosce alcunché nella sua interezza. Solo perché la conoscenza non è completa non vuol dire che non sia vera conoscenza. Inoltre, che noi possiamo comprendere la rivelazione di Dio proviene dall’infinita saggezza di Dio. Dio ha voluto rivelare Se stesso ed Egli sa anche come comunicare con l’uomo finito che Lui creò. Noi capiamo facilmente che gli adulti possono riuscire a spiegare le cose ai bambini. L’essere infinitamente superiore in saggezza da parte di Dio nei confronti dell’uomo, piuttosto che essere una barriera alla Sua capacità di rivelarSi, in realtà la permette.

(2) La rivelazione è necessaria?

Si. Dio deve rivelare Se Stesso altrimenti non sarà mai conosciuto. Se scegliesse di nasconderSi chi potrebbe trovarLo? Per di più, sin dalla caduta, l’uomo è peccatore e non può conoscere Dio tramite il suo proprio cercare o le sue teorie. Perciò è necessario che Dio riveli Se Stesso.

 

(II) La Bibbia è Ispirata da Dio

La parola "ispirata" (II Timoteo 3:16) significa, letteralmente, "soffiata da Dio." Dio soffiò le Sacre Scritture come Sua Parola.

(1) L’ispirazione è plenaria. La Scrittura non ammette diverse qualità di ispirazione. Non tutte le parti sono di egual valore per l’edificazione ma tutte le parti sono ugualmente ispirate. Quando Cristo e gli Apostoli citavano l’Antico Testamento essi non facevano distinzione tra il Pentateuco (da Genesi a Deuteronomio) o i Profeti o qualcuno degli altri libri come se avessero diversi gradi di autorità, questo perché erano tutti Parola di Dio. Siccome "Tutta la Scrittura è ispirata da Dio" (II Timoteo 3:16), è incluso anche l’insegnamento biblico concernente la storia, la geografia e la scienza e non solamente la "teologia." Se Dio non può darci la verità a riguardo delle cose terrene, come possiamo aver fede in Lui quando ci parla di cose celesti (Giovanni 3:12)? E se alcune parti della Bibbia non sono ispirate chi sara’ a dirci quali parti lo sono?

(2) L’ispirazione è verbale. Ogni parola degli autografi (i manoscritti originali) è ispirata. E’ così per necessità, perché la rivelazione scritta di Dio consiste in proposizioni che sono comunicate per mezzo di parole. Questo consegue anche da un’intelligente considerazione delle citazioni neotestamentarie dell’Antico Testamento. In Matteo 22:32, l’argomento di Cristo poggia sul fatto che le parole di Dio in Esodo 3:6 non sono al passato. In Galati 3:16, Paolo dimostra il suo argomento facendo notare che Genesi 12:7 parla di "discendenza" (singolare) e non di "discendenze" (plurale). Alcuni argomentano che Dio ispira semplicemente i pensieri dell’autore, ma la Scrittura parla delle "parole" (Matteo 4:4; II Pietro 3:2; Giuda 17). Quindi come possono queste idee essere trasmesse a noi se non tramite parole?

(3) L’ispirazione è organica. Dio uso’ degli umani per scrivere la Scrittura ma non meccanicamente (come noi possiamo usare una macchina da scrivere) ma come uomini con predeterminati doni e abilità. II Pietro 1:21 ci dice che gli apostoli e i profeti (con i loro talenti e stili donati da Dio) scrissero sotto l’ispirazione dello Spirito Santo. Perciò, quelle cose che scrissero erano di Dio, dirette dal Suo volere. Quindi Dio non permette alla volontà dell’uomo peccatore di alterare il Suo messaggio o di riportarlo erroneamente.

 

(III) La Bibbia è Inerrante

I manoscritti originali sono senza errori. Deve essere così perché:

(1) La Bibbia è la Parola di Dio. Se contiene errori, Dio fa errori nel suo parlare. Quindi Dio non è perfetto, il che è assurdo.

(2) La Bibbia è la rivelazione di Dio. Il Dio del cielo rivela Se stesso nella Scrittura. E’ un affronto alla Sua saggezza pensare che Egli ha potuto fare un errore, un affronto alla Sua veracità che Egli abbia potuto dire una bugia (Tito 1:2).

(3) La Bibbia sostiene di esser perfetta (Salmo 19:7). Gesù disse "la tua parola è verità" (Giovanni 17:17). Egli Stesso e’ la verità (Giovanni 14:6) e non diceva bugie. Siccome la Bibbia è perfetta, è senza errori. Cristo insegna in Giovanni 10:35—"la scrittura non può essere annullata"—che è impossibile che la Scrittura possa errare.

 

(IV) La Bibbia ha l’Autorità di Dio

(1) Che la Bibbia è d’autorità divina consegue da una considerazione logica di (I), (II) e (III).

(2) Che la Bibbia è di autorità divina è provato dal seguente sillogismo:1 Dio ha ogni autorità. Le Scritture sono ispirate da Dio. Pertanto la Bibbia è l’autorevole Parola di Dio.

(3) Che la Bibbia è di autorità divina è insegnato da espliciti riferimenti biblici. Isaia 1:2 dichiara, "Udite, o cieli, e ascolta, o terra, perché il Signore ha parlato" (cf. Michea 1:2). Questo si vede anche nella dichiarazione: "Così dice il Signore," e nelle parole di Cristo: "In verità, in verità vi dico."

(4) Che la Bibbia è di autorità divina è provato dalle citazioni neotestamentarie di passaggi dell’Antico Testamento come parole dello Spirito Santo (Ebrei 3:7; Salmo 95:7 e Ebrei 10:15; cf. Geremia 31:33). In quanto Dio, lo Spirito Santo parla con autorità divina.

(5) Che la Bibbia è di autorità divina è provato dalle citazioni neotestamentarie dove il discorso di Dio è citato come la Scrittura che parla (Galati 3:8, cf. Genesi 12:3; e Romani 9:17, cf. Esodo 9:16). La Scrittura (che non esisteva ancora) non parlava ad Abraamo, ma Dio stesso lo faceva (Genesi 12:3). Similmente Dio, attraverso Mosè, fece questo annuncio al Faraone (Esodo 9:16). Dalle citazioni di Paolo (Galati 3:8; Romani 9:17) di questi due testi (Genesi 12:3; Esodo 9:16), vediamo che Paolo identificava abitualmente il testo della Scrittura come il parlare di Dio.

(6) Che la Bibbia è di autorità divina è provato dalla citazioni neotestamentarie dove Dio è fatto parlare come se fosse le Scritture (Matteo 19:4-5, cf. Genesi 2:24; e Atti 4:25-26, cf. Salmo 2:1-2). Cristo (Matteo 19:4-5) e Pietro (Atti 4:25-26) citano parole dall’Antico Testamento come "dette" da Dio, ma non sono di Dio in modo diretto le labbra dove questo parlare si trova nel testo dell’Antico Testamento. Così le parole della Scrittura sono parole di Dio che possiedono l’autorità di Dio Stesso.

(7) Che la Bibbia è di autorità divina si vede con la finalità con la quale Cristo citava la Scrittura. Il Signore Gesù usava le Scritture come autorevoli. Egli diceva continuamente, "E’ scritto" (Matteo 4:4-7, 21:13, 26:31; Marco 7:6; 9:13; Giovanni 6:31, 45, 10:34), e così facevano gli apostoli (Atti 1:20, 7:42, 15:15, 23:5; I Corinzi 1:19; I Pietro 1:16). Il verdetto delle Scritture è definitivo; non è da mettere in questione; "la scrittura non può essere annullata" (Giovanni 10:35).

Siccome "la Bibbia non è altro che la voce di Colui che siede sul trono" (Dean Burgon), essa è la regola in ciò che noi dobbiamo credere e del come dobbiamo vivere (II Timoteo 3:15-17; Salmo 19:7-9).

 

(V) La Bibbia è stata Appositamente Preservata da Dio

Il Dio del cielo ha appositamente preservato il Suo libro il quale testimonia la verità della salvezza attraverso Suo Figlio (Giovanni 20:31). Dalla predicazione di Cristo vediamo che:

(1) Il testo dell’Antico Testamento comunemente usato tra i Giudei durante il ministero terreno di Cristo era interamente affidabile. Gesù disse "Finché il cielo e la terra non passeranno, neppure una iota o un solo apice della legge passerà, prima che tutto sia adempiuto" (Matteo 5:18). "Ma è più facile che passino il cielo e la terra, piuttosto che cada un solo apice della legge" (Luca 16:17).

(2) La stessa provvidenza divina che ha preservato l’Antico Testamento preserverà il Nuovo Testamento. Nel "grande mandato," che ha la sua applicazione alla chiesa di Cristo per tutta questa era, è sottintesa la promessa che la chiesa sarà sempre in possesso di un’infallibile testimonianza delle parole e delle opere di Gesù. Cristo dichiara "Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno" (Matteo 24:35; Marco 13:31; Luca 21:33).

 

(VI) La Bibbia ha molte altre Caratteristiche Eccellenti

(1) La Bibbia è eterna. Le Scritture furono scritte durante periodi storici definiti, ma esse hanno origine nella mente eterna di Dio. "Per sempre, o Signore, la tua parola è stabile nei cieli" (Salmo 119:89). Così essa è pertinente per ogni tempo e per ogni popolo.

(2) La Bibbia è perspicua. Le scritture sono chiare e noi siamo capaci di comprenderle. Esse sono paragonate alla luce (Salmo 119:105) e possono essere comprese anche dai bambini (II Timoteo 3:15). Ciò non significa che non ci siano parti difficili nella Bibbia (cf. 2 Pietro 3:16), ma piuttosto che il significato della Scrittura viene afferrato tramite il dovuto uso dei mezzi ordinari. Siccome Dio ci ha dato la Sua Parola, la quale può essere compresa, Cristo può comandarci di studiare le Scritture affinché possiamo conoscerLo più ampiamente (Giovanni 5:39). Dobbiamo anche pregare che Dio voglia agevolare le nostre menti nella comprensione della Sua Parola (Salmo 119:18, 27, 34).

(3) La Bibbia è pura. Come l’Iddio che l’ha data, le Scritture sono pure. Come dice Davide, "Le parole del Signore sono parole pure, come argento raffinato in una fornace di terra, purificato sette volte" (Salmo 12:6).

(4) La Bibbia è purificatrice. Le Scritture, quale pura Parola di Dio, hanno un effetto purificatore sui Cristiani. Esse sono il mezzo con il quale Dio purifica la chiesa, conformemente alla preghiera di Cristo, "Santificali nella tua verità, la tua parola è verità" (Giovanni 17:17).

(5) La Bibbia è sufficiente. Tutto ciò che è necessario per la nostra salvezza è rivelato nella Bibbia (Giovanni 20:30-32; II Timoteo 3:15-17). Il saggio Dio ci ha donato la Sua Parola e nessun libro nuovo (o libri) è "rivelazione dello Spirito" o qualsiasi altra cosa possono essere aggiunte ad essa o sostituite ad essa (Apocalisse 22:18).

(6) La Bibbia è una. Sia il Vecchio che il Nuovo Testamento sono la sola Parola di Dio. Mosè, Davide, i profeti, Pietro, Paolo e Giovanni scrissero dello stesso Dio (Ebrei 12:29; cf. Deuteronomio 4:25) e della stessa via di salvezza (cf. Romani 4). Perciò Cristo poteva dire "Nel rotolo del libro sta scritto di me" (Salmo 40:7; Ebrei 10:7) e "le Scritture … esse sono quelle che testimoniano di me." (Giovanni 5:39). Noi, come i due sulla strada per Emmaus, per illuminazione dello Spirito possiamo vedere l’unico Cristo in tutta la Bibbia.

(7) La Bibbia è auto-autenticante. I Cristiani conoscono che ciò la Parola di Dio insegna di noi stessi, dell’umanità caduta, del mondo, etc., è vero. L’accordo e l’armonia dei diversi libri, le dottrine sublimi e il suo fine generale–dare tutta la gloria a Dio—la denotano essere la vera Parola di Dio. La certezza del credente che le Scritture sono da Dio proviene dalla testimonianza interna dello Spirito Santo portatore di testimonianza attraverso e con la Sua Parola nel nostri cuori (I Corinzi 2:3-5). Questa certezza è goduta nella via dell’obbedienza ai comandamenti del Padre nella Scrittura, perché come Cristo disse, "Se qualcuno vuol fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, oppure se io parlo da me stesso" (Giovanni 7:17).

1N. d. T. Il sillogismo è un ragionamento dove sono poste tre proposizioni: le prime due fungono da antecedenti e sono dette premesse, la terza è la conclusione che consegue logicamente dalle premesse ed è detta conseguente.

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