Covenant Protestant Reformed Church
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Introduzione ai Salmi

Robert C. Harbach

 

I Salmi sono scritti nel linguaggio devozionale, spirituale del cuore rigenerato. Con lo standard dei Salmi noi possiamo giudicare esattamente come stiamo vivendo la nostra santissima fede. Se noi facciamo esperienza in noi stessi dello spirito dei Salmi, conosciamo personalmente il lamento per il peccato, l’essere assetati di Dio, il gioire in Lui, qualche volta appesantiti da afflizione, lottando con tentazioni, ammirando gli attributi di Dio, ringraziando Dio per le Sue misericordie, meditando sulla Sua verità e il Suo patto, dilettandoci nel Suo servizio.

 

Il Nome del Libro

La Bibbia ebraica usa il titolo: Il Libro delle Lodi. La parola adoperata per "lodi" è correlata ad hallelujah, "Lodate Yehovah." Nel Nuovo Testamento greco, la parola è psalmoi, e designa poesie che erano cantate con l’accompagnamento di uno strumento a corde. E’ anche chiamato "Il Salterio" dal greco "psalterion," per uno strumento a corda.

 

Gli Scrittori dei Salmi

Vi sono vari scrittori, ma soltanto un Autore dei Salmi, e cioè lo Spirito Santo. Il re Davide disse: "Lo Spirito del SIGNORE parlò per mezzo di me, e la sua parola fu sulla mia lingua." Vedasi II Samuele 23:2 ed Atti 4:24-25. Gesù anche testimoniò della paternità divina dei Salmi, e disse che essi parlavano di Lui (Matteo 22:43; Luca 24:44). Quindi noi abbiamo la mente dello Spirito Santo registrata in forma di poesia ebraica.

Per quanto riguarda i titoli dei Salmi che ne indicano la paternità, alcuni scettici critici moderni non vedono in essi alcun valore. Noi crediamo che essi meritano di essere una parte del testo. Essi sono stampati nelle nostre Bibbie. Essi indicano gli scrittori: Davide (73 Salmi), Asaf (12), Heman (1), Ethan (1), e Mosè (1). Altri titoli indicano "… per i figli di Korah" (10), e "per Salomone" (2). Il Salmo 43 non ha titolo ma è comunemente incluso in quelli designati "per i figli di Korah." Inoltre, 49 Salmi sono anonimi, e tuttavia probabilmente è corretto che un dato scrittore scrisse anche salmi consecutivi senza titoli, fino a quando troviamo menzionato il prossimo scrittore. Davide può anche aver scritto i Salmi intitolati "per i figli di Korah" (42, 44-49, 84-85, 87). La preposizione ebraica può essere tradotta da o per, ed in riferimento ai figli di Korah noi crediamo debba essere tradotta per.

 

Le Divisioni del Libro dei Salmi

L’intero libro di 150 Salmi è diviso in cinque libri più piccoli, ciascuno dei quali termina con una dossologia, eccetto l’ultimo libro che termina con Hallelujah, Lodate Yehovah. I cinque libri sono:

I. Salmi 1-41

II. Salmi 42-72

III. Salmi 73-89

IV. Salmi 90-106

V. Salmi 107-150

I nomi di Dio appaiono differentemente in questi libri. Nel Libro I il nome "Yehovah" (tradotto con "Signore" o "Eterno" nelle versioni italiane attualmente disponibili, 2007) si trova molto più spesso del nome "Elohim" (Dio). Nel Libro II il nome Elohim è predominante. Questa sezione si chiude con una dossologia più un doppio Amen (come anche i Libri I e III). Il Libro III, Salmi 73-89, ha il nome combinato di SIGNORE Dio (Yehovah Elohim). Il patto di Dio è centrale in questa sezione. Nel Libro IV il nome Yehovah appare in ogni Salmo. Il Libro IV inizia col Salmo di Mose (90), continua con la futura protezione del credente (91), della sua speranza nell’Altissimo (92), il regno del gran Re, Yehovah (93-100), e l’adorazione del popolo di Dio (95-96, 100-106). Il Libro V termina con una dossologia, un Amen ed un Hallelujah! Il Libro V ha Yehovah in tutti tranne due Salmi, perché il Salmo 114 usa "Signore" e il Salmo 150 usa "Yah." Il Salmo finale conclude il libro in modo intenso, con il tema della Lode. Gli ultimi sei salmi sono "Salmi Hallelujah" (145-150), il grande "Coro Hallelujah" dei Salmi, che termina con ciò che noi chiameremmo una gloriosa summa della lode di Dio.

 

La Compilazione del Libro dei Salmi

Come fu compilato questo libro nella forma in cui noi lo abbiamo? Il carattere distintivo di ogni libro e la dossologia conclusiva di ognuno suggeriscono che essi possono essere esistiti indipendentemente l’uno dall’altro almeno per un periodo di tempo iniziale. Studiosi conservatori ed ortodossi credono che l’opera di compilazione (che mostra evidenza della guida dello Spirito) fu fatta da Esdra lo scriba. I rotoli del Mar Morto forniscono evidenza che rinforza questa idea.

 

Contenuti dei Temi dei Salmi

Un possibile ordinamento per tema sarebbe il seguente:

1. Salmi Storici: 78, 81, 105-106, 114.

2. Salmi Regali: 2, 18, 20, 21, 45, 72, 89, 110, 132.

3. Salmi Penitenziali: 6, 32, 38, 51, 102, 130, 143.

4. Salmi Imprecatori: 35, 69, 109, 137.

5. Salmi di Ringraziamento: 30, 65, 75, 103, 107, 116; anche i Salmi Hodhu ("grazie"): 75, 105, 107, 118, 136.

6. Salmi di Angoscia e Tristezza: 4, 13, 55, 64, 77, 88.

7. Salmi Messianici: 2, 8, 16, 18, 22, 23, 24, 40, 41, 45, 68, 69, 72, 89, 97, 102, 110, 118.

8. Salmi Hallelujah: 106, 111-113, 117, 135, 145-150.

9. Il Grande Hallel: 113-118. I Salmi 5, 8, e 9 sono Salmi laudatori.

10. Salmi di Fiducia: 3, 27, 31, 46, 56, 62, 86.

I temi Messianici dei Salmi sono: il Suo primo avvento, la Sua incarnazione, nascita, vita, sofferenze, crocifissione, morte, seppellimento, risurrezione, ascensione, sessione alla destra di Dio, il regno, il sacerdozio, lo spargimento dello Spirito, la conversione dei Gentili, il rigetto dei Giudei, la chiesa nella sua avversità, prosperità e perpetuità, la fine del mondo, il giudizio generale, la condanna dei malvagi, ed il trionfo finale dei giusti con il loro Signore e Re.

Nell’intera Scrittura i Salmi sono quelli più adatti per le devozioni giornaliere del Cristiano. Essi hanno procurato grande conforto agli angosciati, i tristi, ed i malati. Dovrebbe rallegrare i nostri cuori il fatto che quando noi stiamo cantando i Salmi di Davide, ed avendo le nostre devozioni in essi, noi stiamo mandando verso il cielo, a Dio, la stessa emissione di lode che Gli era presentata al tempo di Davide. Ma i Salmi sono poesie divine che non possono mai divenire fuori moda, non possono mai essere scandagliati nelle loro profondità, né essere indossati consunti.

"Il Salterio è il primo Innario della Chiesa, e sopravviverà a tutti gli altri innari" (Philip Schaff).

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