Covenant Protestant Reformed Church
Bookmark and Share

L’Essenza della Fede

Ron Hanko

 

Quando pensiamo alla fede, di solito pensamo all’attività del credere e confidare in Dio e nel Suo Figlio, il Signore Gesu’ Cristo. La fede è credere e confidare, ma prima di questo è qualcos’altro. La fede, nella sua piu’ profonda realtà ed essenza, è unione con Cristo.

Ciò ci viene suggerito nel Catechismo di Heidelberg, che parla della vera fede in termini di "innesto in Cristo,"1 e nel Catechismo Maggiore di Westminster, il quale dice che la fede non è soltanto assenso alla verità della promessa del vangelo, ma anche un ricevere e riposare su Cristo per la salvezza.2 In distinzione all’attività della fede, questo essere innestati in Cristo, questo ricevere e riposare su di Lui, nella teologia viene chiamato la "potenza della fede," o il "principio della fede."

La Scrittura insegna che la fede è unione con Cristo in passaggi come Giovanni 17:20-21, Galati 2:20, ed Efesini 3:17. Questa unione è anche mostrata nello stesso modo in cui la Scrittura parla della fede. Nel Nuovo Testamento, per esempio, il greco usa varie espressioni differenti, la maggior parte delle quali implicano che la fede ci porta in contatto ed unione vivente con Cristo. La Scrittura parla spessissimo di credere "in Cristo." A cos’altro questo può fare riferimento se non al fatto che siamo, attraverso la fede, ossa delle Sue ossa e carne della Sua carne? (Efesini 5:30). La Scrittura, in greco (N.d.T. si confonti il testo greco), parla anche di credere "dentro" Lui (Giovanni 3:16, 18; Colossesi 2:5), o di credere "su" Lui (Romani 9:23; 10:11), o "sopra" Lui (Atti 11:17; 16:31).

Tutti questi passaggi implicano stretta unione personale e comunione con il Figlio di Dio. Perfino quei passaggi che parlano semplicemente di credere Cristo implicano che siamo abbastanza vicini a Lui per fede da poterlo realmente udir parlare e conoscere e confidare in ciò che dice (Giovanni 14:11; II Timoteo 1:12). Tale è la natura della vera fede.

Questo, allora, è ciò che distingue la vera fede da tutte le sue contraffazioni. In molti altri modi una fede contraffatta imita una vera fede, ma vi è una cosa che non può essere imitata, ed è essere in Cristo per fede.

Concepire la fede come unione con Cristo è anche concepire che la fede deve essere un dono di Dio. Se parliamo soltanto dell’attività della fede, possiamo cominciare a pensare che la fede ha la sua origine in noi e nella nostra volontà. Ma quando teniamo a mente che la fede è, prima di tutto, unione con Cristo, è chiaro che la fede deve essere opera e dono di Dio. Siamo in grado di unire noi stessi a Cristo? Non piu’ di quanto un ramo può innestare se stesso in un albero!

Questa concezione della fede spiega anche molte altre cose. Spiega come nella giustificazione la giustizia di Cristo diviene nostra attraverso la fede. Spiega come la fede è la vittoria che vince il mondo, perchè non è qualche potere inerente nella fede a vincere, ma il fatto che la fede ci pone in Cristo e così ci porta in unione con la vittoria di Cristo sopra il peccato, la morte, e Satana.

Che cosa meravigliosa, quindi, poter dire che abbiamo fede. Dirlo è confessare che per una meravigliosa e sovrana opera di Dio, noi viviamo in Cristo e Lui in noi, per non essere mai piu’ separati l’uno dall’altro.

("The Essence of Faith," un capitolo tradotto da: Doctrine According to Godliness [Grandville, Michigan, USA: Reformed Free Publishing Association, 2004], pp. 193-194)

 

1Catechismo di Heidelberg, Giorno del Signore 7, D&R 20.

2Catechismo Maggiore di Westminster, D&R 72.

 

Per altre risorse in italiano, clicca qui.