Covenant Protestant Reformed Church
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Il Mistero della Salvezza di Tutto Israele

Herman Hoeksema

 

(Capitolo 78 di: Herman Hoeksema, Righteous by Faith Alone: A Devotional Commentary on Romans [Giusti per Sola Fede, un Commentario Devozionale a Romani], ed. da David J. Engelsma, Reformed Free Publishing Association, MI, USA, 2002; traduzione italiana: Francesco De Lucia)

 

Romani 11:25-26a

Perché io non vorrei, fratelli, che siate ignoranti di questo mistero, a meno che vi riteniate saggi nella vostra presunzione; che ad Israele è avvenuto un parziale accecamento, fino a che la pienezza dei Gentili sia entrata.

E così tutto Israele sarà salvato.

E’ ovviamente questa parte di Romani 11 che non vedevamo l’ora di considerare. In un certo modo questo intero capitolo ha anticipato questo passaggio, che è il suo climax. Quindi, dobbiamo tenere a mente il contesto immediato. Questa sezione del capitolo è stata introdotta dalla figura dell’albero di ulivo, la cui radice è Cristo ed i cui rami sono il popolo di Dio nelle loro generazioni. L’albero d’ulivo è una figura dell’unico popolo di Dio. L’apostolo ha richiamato l’attenzione ai rami morti sotto l’albero. Questi rami morti sono i Giudei che sono stati tagliati via, i Giudei che sono caduti. Vi è fatta menzione anche di rami che erano stati innestati nell’albero. Questi sono i Gentili convertiti. Inoltre, i versi 23 e 24 hanno parlato di rami che sarebbero stati reinnestati nell’albero, cioè i Giudei che erano stati recisi e che Dio avrebbe reinnestato nell’albero nelle loro generazioni. Questa conversione dei Giudei deve essere considerata più semplice di quella dei Gentili. Ciò non perché i Giudei hanno una più alta ricettività spirituale rispetto ai Gentili, ma perché la linea del patto è corsa per secoli nelle generazioni dei Giudei. La linea del patto non è loro estranea. Le promesse erano loro. Le Scritture erano loro. Cristo era loro. Il risultato è che, se Dio dà loro fede, è più facile innestare dei Giudei nell’albero che dei Gentili.

I versi 25 e 26 affrontano lo stesso soggetto. Il passaggio inizia con la parola Per: "Perché io non vorrei, fratelli, che siate ignoranti di questo mistero … che ad Israele è avvenuto un parziale accecamento, fino a che la pienezza dei Gentili sia entrata." Il testo è una ragione per la quale l’apostolo scrive della conversione dei Giudei. Egli non vuole che i Cristiani Gentili siano ignoranti del mistero della salvezza di tutto Israele. Essi devono conoscere questo mistero. Devono conoscere che ad Israele è avvenuto un parziale accecamento fino a che la pienezza dei Gentili sia entrata. Essi devono conoscere che "così tutto Israele sarà salvato."

 

Cosa è Inteso con "Tutto Israele"

Sarebbe semplice semplicemente affermare cosa si intende con "tutto Israele." Ma sarà di maggior beneficio considerare le principali spiegazioni che ne sono state date. Esse possono essere classificate in due gruppi. Primo, il gruppo che farebbe riferire l’espressione così tutto Israele sarà salvato a qualche tempo futuro. Questo gruppo interpreta la parola così come "allora." Essi leggono il testo in questo modo: "Ad Israele è avvenuto un parziale accecamento, fino a che la pienezza dei Gentili sia entrata. E dopo questo, tutto Israele sarà salvato." Dall’altro lato, vi è un gruppo che guarda alla salvezza di tutto Israele come un fatto che accade ora. Essi leggono il testo in questo modo: "Ad Israele è avvenuto un parziale accecamento, fino a che la pienezza dei Gentili sia entrata. E così, cioè, in questo modo, tutto Israele sarà salvato."

Ognuna di queste due principali spiegazioni di tutto Israele include due concezioni distinte. Tra quelli che fanno riferire la salvezza di tutto Israele al futuro, alcuni spiegano tutto Israele come essere composto di ogni Giudeo allora vivente. Essi leggono il testo: "E poi ogni Giudeo vivente sarà salvato." Ma, sempre all’interno del primo gruppo, vi sono anche quelli che insegnano che l’espressione significa che la nazione considerata in quanto tale sarà convertita. Essi leggono il testo così: "Ad Israele è avvenuto un parziale indurimento, fino a che la pienezza dei Gentili sia entrata. E poi la maggior parte di Israele sarà salvata in quanto nazione."

Anche l’altro gruppo, che interpreta questa salvezza di tutto Israele come qualcosa che si verifica già ora, contiene due distinzioni al suo interno. Alcuni interpretano l’espressione tutto Israele come: "tutti gli eletti Giudei." Questi Giudei eletti sono salvati tutti durante questa dispensazione fino a che la pienezza dei Gentili sia entrata. Gli altri interpretano l’espressione tutto Israele come: "tutto Israele, fatto di Gentili e Giudei." Essi leggono il testo così: "Ad Israele è avvenuto un parziale accecamento, fino a che la pienezza dei Gentili sia entrata, e così, in questo modo tutto Israele, fatto di Gentili e Giudei, sarà salvato."

Esaminando queste vedute, è chiaro, in primo luogo, che quando l’apostolo parla di tutto Israele che deve essere salvato, non può intendere ogni Giudeo senza eccezione, sia ora che nel futuro, perché all’inizio della sua discussione della "questione giudaica," l’apostolo ha detto che non tutti quelli che sono di Israele sono Israele [Romani 9:6]. L’apostolo non insegnerebbe ora quanto è in diretto conflitto con un’affermazione precedente. Sono i figli della promessa che sono ritenuti discendenza. Non vi può essere dubbio che anche qui l’apostolo intenda i figli della promessa.

In secondo luogo, può essere anche considerato un fatto stabilito che non dobbiamo aspettarci una salvezza speciale per la nazione giudaica in quanto tale. Ciò che abbiamo imparato finora contraddice chiaramente questa veduta. La figura dell’albero di ulivo contraddice questa veduta. La caduta dei Giudei è divenuta la salvezza dei Gentili. Ma i Giudei devono essere innestati di nuovo nello stesso albero di ulivo insieme ai Gentili. Essi, con i Gentili, diverranno un solo popolo. Vi sarà un solo Signore, un gregge, ed un pastore. Dio non forma due popoli, ma un solo popolo.

Vi è ancora un altro fatto che è stato stabilito a questo punto. Quando l’apostolo sta parlando della salvezza dei Giudei, egli non fa riferimento a qualche tempo futuro. Ciò contraddirebbe ciò che sta insegnando: che i Giudei possono essere innestati in qualsiasi periodo. Al verso 26 leggiamo: "E così tutto Israele sarà salvato." La parola così è convenientemente trascurata da quelli che vogliono far riferire la salvezza di tutto Israele nel futuro. Tuttavia, la parola nel testo è così, non allora.

Alla luce di questi fatti, il primo gruppo di interpretazioni deve essere eliminato perché contraddice l’insegnamento dell’apostolo. Il testo non insegna che dopo che la pienezza dei Gentili sia entrata ogni Giudeo sarà salvato.

Ciò lascia le due concezioni del secondo gruppo. La prima interpretazione è che con "tutto Israele" si intende tutti i Giudei eletti. Questa interpretazione è possibile. La seconda possibile interpretazione è che significhi tutto Israele fatto di Giudei e Gentili. E’ facile giungere alla conclusione che queste sono le sole due possibili interpretazioni, ma non è facile scegliere tra esse. Inoltre, dottrinalmente non vi è differenza tra le due. Sia che comprendiamo che tutti i Giudei eletti saranno salvati con la pienezza dei Gentili, o che compendiamo che tutti gli eletti tra i Giudei e i Gentili saranno salvati, non fa differenza dottrinalmente.

Nel passato pensavo che l’espressione tutto Israele si riferisse all’Israele spirituale composto di Giudei e Gentili. Ma ho cambiato idea. La mia concezione ora è che con tutto Israele l’apostolo intende tutti i Giudei eletti. La ragione è che in tutto questo capitolo l’apostolo ha parlato di Israele in distinzione dai Gentili. E’ pericoloso che quando un termine ha un certo significato in un passaggio gli sia dia improvvisamente un altro significato. Ciò è sostanziato da quanto segue. Leggiamo al verso 28: "Per quanto concerne il vangelo, essi sono nemici a motivo vostro, ma per quanto riguarda l’elezione, essi sono amati a motivo dei padri." Lì l’apostolo sta di nuovo parlando dei Giudei. Ciò indicherebbe che anche al verso 26 sta parlando di loro. Tutti i Giudei eletti, tutto il vero Israele, sarà salvato.

 

In Che Modo Israele è Salvato

Tutto Israele sarà salvato così, dice il verso 26. Così si riferisce al verso 25: "ad Israele è avvenuto un parziale accecamento, fino a che la pienezza dei Gentili sia entrata. E così (o in questo modo) tutto Israele sarà salvato." Pienezza dei Gentili, ovviamente, non significa ogni Gentile senza eccezione. Molti spiegano che verrà il tempo quando tutti i Gentili saranno salvati. Quando tutti i Gentili saranno salvati, allora verranno salvati anche tutti i Giudei. E allora Cristo ritornerà ad un mondo salvato, giusto, e pacifico.

Non dobbiamo adottare questa interpretazione. La Parola di Dio ci fornisce un quadro del futuro completamente differente. La Scrittura non insegna che vi sarà una graduale conversione di tutti. Ciò che dobbiamo aspettarci è che vi sarà un’apostasia dalla fede nelle generazioni di coloro che un tempo erano nell’ulivo. Dobbiamo aspettarci un incremento della malvagità, non un graduale miglioramento dell’umanità. Ciò è talmente vero che Cristo chiese: "Quando il Figlio dell’uomo viene, troverà la fede sulla terra?" [Luca 18:8]. Dobbiamo aspettarci l’Anticristo. Non dobbiamo aspettarci un futuro splendente. E’ piacevole vedere che la chiesa cresce. Alle persone piace udire che vi sarà un graduale incremento della chiesa, ma ciò è contrario anche all’esperienza. Vi è sempre l’apostasia. Non dobbiamo aspettarci un grande incremento nella chiesa. Non dobbiamo nemmeno aspettarci che tutte le nazioni diventino nominalmente Cristianizzate. Nazioni come la Cina e il Giappone non diventeranno mai Cristiane, nemmeno nominalmente.

Quindi, dobbiamo spiegare la pienezza dei Gentili nello stesso modo in cui spieghiamo la pienezza dei Giudei. La pienezza di qualcosa è la sua piena misura. La pienezza dei Gentili è ciò che è ripieno di Gentili. Ma la domanda è: qual è la misura? La risposta è che la misura è l’elezione di Dio. Quando ponete l’ultima goccia d’acqua in un bicchiere, avere la pienezza. Similmente, quando l’ultimo degli eletti Gentili è fatto entrare, avete la pienezza dei Gentili.

Fino ad allora, ad Israele è avvenuto un parziale indurimento. Il significato non è che i Giudei sono stati induriti solo in un certo grado. Piuttosto, significa che questo indurimento non si estende ad ogni Giudeo. Soltanto parte di essi sono induriti. E quando l’apostolo dice che "ad Israele è avvenuto un parziale accecamento, fino a che la pienezza dei Gentili sia entrata," il significato è chiaramente che questo indurimento durerà fino a che la pienezza dei Gentili sia entrata. Dedurne che dopo la pienezza dei Gentili sia entrata tutti i Giudei saranno salvati è un errore. Ciò non è implicato dalla parola fino a che. Fino a che indica semplicemente la fine che è in vista, senza alcuna implicazione riguardante quanti Giudei saranno salvati dopo che sia raggiunta la fine, se tutti o molti. Similmente, per esempio, leggiamo in I Corinzi 15[:25] che Cristo deve regnare come re "fino a che ha posto tutti i nemici sotto i suoi piedi." Il significato non è che poi non regnerà più. Così qui l’apostolo insegna che questo indurimento di parte dei Giudei deve durare fino a che la pienezza dei Gentili sia entrata, e poi verrà la fine. Se l’apostolo avesse inteso insegnare che dopo la pienezza dei Gentili è entrata tutti i Giudei saranno salvati, avrebbe scritto: "Ed allora, e poi, tutto Israele sarà salvato." Ma difatti egli scrisse: "E così, tutto Israele sarà salvato."

Durante tutta la nuova dispensazione i Giudei sono induriti in parte, gli altri sono salvati. E migliaia di Giudei sono stati già portati dentro. Il parziale indurimento deve rimanere fino alla fine. E la gloria del piano di Dio è che quando l’ultimo Gentile sarà stato portato dentro, l’ultimo dei Giudei sarà anche stato portato dentro. In questo modo, così, tutti gli eletti Giudei saranno salvati.

 

Perché Dobbiamo Conoscere Questo Mistero

L’apostolo inizia il verso 25 dicendo: "Io non vorrei … che siate ignoranti di questo mistero." Un mistero nella Scrittura non è qualcosa che non capiamo. Primo, è qualcosa che concerne il piano della salvezza. Secondo, è qualcosa che non può essere compresa se non per rivelazione. Un mistero è qualcosa che riceviamo per rivelazione.

L’apostolo non vuole che siamo ignoranti del mistero della salvezza di tutto Israele. Perché? "a meno che vi riteniate saggi nella vostra presunzione," cioè, a meno che pretendiate di conoscere qualcosa che non sia per rivelazione. Possiamo applicare questo in generale. Non siate mai saggi nella vostra presunzione, perché presumendo non si conosce niente. Tutto ciò che conoscete deve essere vincolato alla Parola di Dio. Dovete sempre chiedere a riguardo di qualsiasi cosa: "Cosa ne dice la Parola di Dio?" Qui l’apostolo applica l’avvertimento alla questione giudaica. L’avvertimento è: "Non dite niente a riguardo dei Giudei se credete d’essere in grado di risolvere la questione nella vostra propria sapienza." Molti stanno cercando di fare questo al giorno d’oggi. Si cerca di rispondere alla questione giudaica che ci si pone innanzi con la nostra presunzione. Questo è quanto stanno facendo in Germania [nel 1938], ed è stato spesso così. Si ricordi anche questo: guai a chi risponde alla questione giudaica nella sua propria presunzione, perché vi è il popolo di Dio tra essi. Anche se essi sono nemici a motivo del vangelo, non dobbiamo assumere un’attitudine di orgoglio contro di loro, perché essi sono amati a motivo dei loro padri [v. 28]. Non siate savi nella vostra propria presunzione. Non dite: "Essi sono stati recisi affinché io potessi essere innestato." Allora voi siete savi nella vostra presunzione.

Non siate ignoranti di questo mistero: ad Israele è avvenuto un parziale indurimento fino a che l’altra parte d’essi sia salvata e la pienezza dei Gentili sia entrata. Ed essi saranno tutti un solo popolo avente questa confessione: colui che si gloria, si glori nel Signore.

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